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MARICA FASOLI
ORIGAMI

"pieghe come poesie"
6 March 6:30 p.m.


ORIGAMI 

“Pieghe come poesie”

Un bel testo, una poesia sublime, un grande romanzo e qualsiasi altra forma di arte letteraria, devono incastrare una serie di valori e una capacità innata dello scrittore per potersi ritenere “opera d’arte”.

Marica, nelle sue opere, riesce a “scrivere” e a “descrivere”, un semplice oggetto di carta (ORIGAMI), utilizzando come parole la sua indubbia capacità tecnica iperrealista, per descriverne la vita in esso.

Perché associare la letteratura all’opera di Marica? Ebbene, nelle sue opere, riesce a trasformare il supporto cartaceo sul quale “romanzare” con l’uso delle sue “parole” e, al contempo, dare allo stesso contenuti culturali e letterari dettati dal suo amore verso il manufatto giapponese, raccontandone la sua semplicità e manifestando tutta la bellezza che può esprimere una semplice carta piegata e ripiegata.

Castellani, nelle sue tele estroflesse, riesce a far vivere di luce propria una tela bianca su cui, meccanicamente, introduce delle estroflessioni che creano un gioco di ombre bianco su bianco o colore su colore, non apparendo mai monocromie, pur prevedendo l’utilizzo di un solo colore. 

Marica, lontana concettualmente dall’arte analitica, astratta e spazialista del maestro Castellani, nelle sue monocromie riesce con tecnica iperrealista a rappresentare un “oggetto”, in questo caso un origami, e l’azione nel realizzarlo o nel disfarlo, lasciandolo a prima vista inteso come un disegno informale o astratto, spiazzando l’osservatore che, solo dopo attenta lettura dell’opera, percepirà tutta la sua bravura nell’aver rappresentato fedelmente non solo l’origami, ma tutti i gesti e le azioni che necessita l’esecuzione dello stesso. 

In arte ci sono innumerevoli tentativi di “dipingere” qualcosa che non abbia una struttura definita e l’arte contemporanea della seconda metà del novecento è piena di movimenti o tecniche che fanno questo tentativo, riuscendoci in pieno o in parte. 

L’arte di Marica, benché dichiaratamente iperrealista, aggiunge e confonde, nonostante l’immagine rappresentata sia effettivamente una pedissequa riproduzione di qualcosa che già esiste. Si percepisce quasi una componente futurista, in cui il movimento, inteso come fase temporale di azione, diviene elemento certo e parte fondamentale della rappresentazione iperrealista.

L’artista spiega, apre, disfa un oggetto compiuto, lo rende “piatto”, fa di un volume un piano, scompone e lo ricompone solo nella mente di chi l’osserva, usando la tecnica realista solo come mezzo ma mai come fine. L’origami, che è la matrice di quell’opera, riappare magicamente pur non esistendo più nell’opera di Marica, quasi come un riporre nel cassetto gli strumenti di lavoro e lasciando all’osservatore il ricordo di qualcosa che è esistito. Adesso quel che resta è solo il riposo, lo stress di quel pezzo di carta, la fatica nel realizzarlo e il sogno che culturalmente si nasconde in questi semplici oggetti, che rappresentano un mondo fiabesco sul quale bisognerebbe scrivere un capitolo a parte. 

Marica riesce a rappresentare fedelmente un gesto, non solo qualcosa, ma dietro quel gesto c’è tutta la sua bravura che non la fa collocare in questo o in quel movimento artistico riuscendo ad essere trasversale, ponendo l’iperrealismo come una “diagonale” storica che attraversa il futurismo, l’astrattismo, lo spazialismo e l’arte povera, senza mai invadere o prevaricare, con presunzione, nessuno di essi. 

Il “romanzo sugli origami” di Marica è apprezzato perché la sua capacità -consapevole o non- di riuscirci, rilascia a noi una lettura interessante e spiazzante, che spesso l’iperrealismo riesce, paradossalmente, a spegnere, manifestandosi semplicemente come capacità tecnica che sfida la fotografia. Ogni singola “parola” di Marica è al posto giusto e ogni singolo verso di Marica è comprensibile a tutti, la sua prosa “scrive” un gesto e mai lo descrive, leggero e candido come l’origami.

Non mancate all'evento!
 
Vi aspettiamo presso la nostra AXRT Contemporary Gallery, in via Mancini 19 Avellino, sabato 6 marzo alle ore 18.30!

Info mostra: axrtgallery.com

Info@axrtgallery.com

Cell: +393355819837

Tel: +39 082525851



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